lunedì 30 gennaio 2017

Sviluppare le proprie facoltà. Scoprire di essere sensitivi, guaritori. Parte 1°

Stiamo vivendo in un periodo e in un contesto in cui veniamo continuamente sottoposti ad una enorme quantità di input, intesi come informazioni, stimoli visivi, uditivi ed emozionali.
La velocità è uno dei parametri che maggiormente richiediamo e subiamo, dobbiamo avere tutto velocemente, fare tutto velocemente, parlare velocemente, pensare velocemente, mangiare velocemente.
Diciamolo; spesso è troppo. Ci accorgiamo che è tutto stress, che ci manca qualcosa, che siamo saturi di cose, informazioni, pensieri, immagini, suoni, emozioni inutili.
Nonostante tutto spesso ci accorgiamo che ci manca qualcosa, abbiamo tanto, ma forse di quello che veramente conta abbiamo poco o nulla. Ecco allora che si cerca il momento di "staccare",  arriva il periodo in cui si sente il bisogno di tornare alla natura e alla cura di se stessi. In questi momenti, quando diminuiscono i caotici input esterni, spesso accade che ci accorgiamo di cose, situazioni, sensazioni che sebbene esistessero anche prima, ignoravamo; iniziamo a percepire qualcosa che è difficile da descrivere ma è vera come la luce del sole e ha una grande influenza su di noi, sulla nostra salute, sulla nostra felicità, sui nostri rapporti e sul modo in cui ci rapportiamo con gli altri.
Talvolta, per alcuni, succede che queste percezioni si rilevino anche nella vita di tutti i giorni ma sono confuse, accavallate a pensieri, sensazioni, emozioni provenienti dagli input esterni. Le percezioni quando si manifestano in maniera forte e frequente si possono trasformare in facoltà, a quanti è capitato di pensare ad una persona e di incontrarla poco dopo, o ricevere una sua telefonata o messaggio ?!
A quanti è capitato di pensare alla stessa cosa che pensava una persona vicina o con cui abbiamo un feeling ?
In quanti hanno notato che stando vicini ad una persona sofferente o malata, questa ne traeva giovamento ?
In quanti hanno avuto sogni premonitori ?
In quanti si sono svegliati nel cuore della notte senza sapere il perchè e scoprire il giorno dopo che era successa una tragedia ?
In quanti hanno percepito un feeling particolare con una persona mai conosciuta ? 🔽

Magari hanno avuto la netta sensazione di avere famigliarità con quella persona e non capiscono come sia possibile. Allo stesso modo hanno avversione per persone che non gli hanno mai fatto nulla.
O ancora, in quanti si sono trovati a disagio in un luogo, avvertendo una sensazione di fastidio, di sofferenza e talvolta anche di malessere fisico ?
Oppure, al contrario, si sono trovati trova in luoghi in cui si percepisce una sensazione positiva, di piacere e serenità interiore ?
Potremmo andare avanti per molto, molto tempo a descrivere situazioni in cui si hanno percezioni o si assiste a fenomeni particolari, penso che ognuno di noi potrebbe portare numerosi esempi.
C'è chi dice si tratti solo di coincidenze, suggestioni, illusioni, in realtà queste argomentazioni sono solo il tentativo di negare l'evidenza da parte di chi ha paura di affrontare la situazione tralasciando la logica materialistica.
Una logica che offusca la mente di chi non vuole ammettere che ci sono molte più cose da imparare rispetto a quanto già si conosce e che ciò che non si comprende non è che non esiste.
Il tentativo di sopprimere un metodo di spiegazione  alternativo di fenomeni sperimentati da milioni di persone è un atteggiamento degno della peggiore inquisizione.
Chi ha sperimentato una delle situazioni descritte prima sa con certezza che non si tratta affatto di un caso, ma di una cosa reale quanto l'aria che respiriamo.
Tra l'altro ci tengo a far notare che la moderna fisica quantistica si distacca moltissimo dalla visione meccanicistica precedente ma anzi apre le porte ad una serie di spiegazioni con metodi che per le precedenti teorie sarebbero classificati come "paranormali".

Cerchiamo ora di chiarire le idee su alcuni termini che utilizzeremo in seguito e che  in parte abbiamo già usato.
Partiamo dall'etimologia della parola, ovvero da cosa deriva la parola in questione, per esempio SENSITIVO deriva da SENTIRE e il significato di sentire è:
"avere una percezione o una sensazione determinata attraverso uno dei sensi, fatta eccezione per quello della vista, e prenderne coscienza"
Se ne deduce che il sensitivo è colui/colei che rileva una percezione o sensazione attraverso i propri sensi.

Analizzando ulteriormente la suddetta definizione troviamo che il termine SENSAZIONE il cui significato è:
"Impressione prodotta da uno stimolo esterno o interno su un organo di senso, trasmessa dai nervi al cervello ed elaborata dalla coscienza"

Arriviamo quindi al termine SENSO che è all'origine di tutti i precedenti termini e scopriamo che con tale nome si intendono più cose e precisamente:

1) Facoltà di percepire uno o più stimoli provenienti dall'esterno
2) Sensazione fisica avvertita in modo vago, indefinibile
3) Stato d'animo, indistinta sensazione di natura psichica
4) Capacità di discernere, di cogliere, di recepire, di rielaborare, che può essere di ordine morale, spirituale, intellettuale

Normalmente si parla solo dei 5 sensi principali, che notoriamente sono vista, udito, tatto, gusto, olfatto, come mezzo per percepire i vari aspetti dell'ambiente in cui viviamo; questo avviene perchè tali sensi sono quelli meglio codificati e che possono essere quantificati, riconosciuti, in modo pressoché uguale da tutte, o quasi, le persone.
Tuttavia esistono altri sensi con una grande influenza su di noi che descrivono molto bene l'ambiente circostante ma che sono assolutamente soggettivi, per esempio la percezione della temperatura, del caldo o del freddo.
Si potrebbe aggiungere la percezione del senso di malessere, di dolore, di gioia, di vibrazione, di colpa, di amore, di prurito, di rilassamento, di paura, etc. etc. etc.
Insomma la maggior parte delle sensazioni è soggettiva, anzi tutto è assolutamente soggettivo.
Non ritenete anche voi che è quasi impossibile quantificare la sensazione di caldo per ogni persona ?
Ai detrattori della sensitività possiamo rispondere che siccome non possono misurare la sensazione di calore percepita da una persona non è che quella persona non senta caldo o freddo; idem per il dolore, la felicità e la maggior parte di sensazioni e sensi.
Ma c'è qualcuno, poi, che non ha mai sentito parlare di sesto senso, anzi, che non ha mai avuto una percezione che ha attribuito al famoso "sesto senso" ?
Sono sicuro che tutti, ma proprio tutti, abbiano sperimentato almeno una volta quello che viene chiamato in maniera generale "Sesto Senso".

Finora non ho parlato ancora dei guaritori, ma a questo punto occorre dire che i guaritori sono certamente dei sensitivi. Infatti riescono a percepire determinate sensazioni che vedremo sono originate dal particolare stato di salute della zona di indagine del paziente. Questo è dimostrato scientificamente.

Ora che abbiamo chiarito questi importanti concetti cerchiamo di capire come funzionano le percezioni.
Vi propongo un semplicissimo esperimento, prendete in mano in maniera molto salda un oggetto e chiudete gli occhi. A questo punto mi immagino che sentiate chiaramente il volume dell'oggetto e indicativamente il suo peso.
Senza muoverlo dalla vostra mano e tenendolo sempre molto saldamente cercate di percepire altre caratteristiche: se è ruvido, quanto ruvido, in che zona, se vibra, se ha degli spigoli o lati più o meno taglienti, che temperatura ha, se ci sono zone più o meno calde, la sua consistenza, la uniformità della consistenza, se ci sono imperfezioni, avvallamenti, impercettibili rilievi.
Come potete constatare non riuscite a fornire tutte queste informazioni e non ci riuscite perchè c'è qualcosa che sovrasta tutti gli altri.
Se invece che tenere l'oggetto saldamente in mano lo appoggiate e lo esplorate con il tatto, sempre ad occhi chiusi, riuscirete a percepire una enormità di dettagli in più.
Questo succede perché avete posto la vostra attenzione sulle zone in cui avete i sensori togliendo un input preponderante.
Questo succede con qualsiasi tipo di sensazione, anche con le percezioni che non hanno nulla a che fare con i canonici 5 sensi.
Quindi la prima cosa da capire é che abbiamo bisogno di liberarci da tutti quegli input che ci si sommergono.
Dovremmo imparare a gestire e controllare questi input, finché si tratta di input esterni la cosa è abbastanza semplice, meno semplice è lavorare su quello che hanno prodotto nella nostra mente, perché anche lì dovremo eliminare tutti gli input.....e non è semplice .

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