giovedì 28 marzo 2013

Attivazione dei chakra

Ora che abbiamo sviluppato l'argomento del rilassamento e ci siamo impratichiti con le varie tecniche per raggiungere lo stato di rilassamento adeguato,  possiamo iniziare a lavorare con l'energia.
Occorre precisare che è indispensabile conoscere la collocazione dei chakra principali e a tal proposito vi rimando ad un post precedente in cui si trattava tale argomento. 
È importante comprendere che oltre ai famosi 7 chakra cosiddetti principali ne esistono molti altri, alcuni molto importanti e  altri meno; per comodità,  a parte alcune eccezioni li chiameremo con la zona in cui sono localizzati anziché con un nome attribuito in altre lingue. Noi lavoreremo su una serie di chakra che si differenzia un pò dalla visione dei 7 chakra classici, perciò è essenziale conoscerli un po meglio e capire dove sono collocati.
Voglio precisare che queste informazioni sono per forza di cose generalizzate e per alcuni aspetti estremizzate, tuttavia è facile riscontrare in se stessi blocchi o difficoltà su certi chakra, senza essere consci di problemi ad essi correlati; è possibile quindi utilizzare tali metodi come autodiagnosi. Un conto è avere un chakra completamente bloccato, un'altro avere dei piccoli blocchi o

lunedì 25 marzo 2013

Tecnica di Respirazione a 4 tempi

La respirazione a 4 tempi.
Nel metodo Homo Energy la respirazione ha una grande importanza, così come ce l'ha nello yoga e nella meditazione. 
La prima azione che compiamo quando nasciamo è respirare. Respirare è un'azione spontanea che tuttavia riusciamo a controllare facilmente, la dinamica del respiro però viene normalmente ignorata e sebbene appena nati si respiri abbassando il diaframma in seguito si utilizza quasi esclusivamente la parte pettorale.
La respirazione a 4 tempi prevede la presa di coscienza ed il controllo del proprio modo di respirare, ritornando a far lavorare il diaframma.  Questo produce
una stimolazione della muscolatura interna ed una agevolazione della circolazione energetica. 
Il metodo per imparare la respirazione a 4 tempi è semplice:
Porre il palmo di una mano sulla pancia all'altezza dell'ombelico,  in questo modo avrete maggiore percezione dei movimenti del diaframma.
Iniziare ad inspirare dal naso lentamente espandendo prima la pancia, cioè abbassando il diaframma; sentirete la vostra pancia alzarsi. Giunti al massimo dell'espansione della pancia proseguite ad inspirare espandendo il petto.  
Ora i polmoni sono al massimo della loro espansione. A questo punto dovete trattenere il respiro per qualche istante,  in questo modo lo scambio ossigeno-anidride carbonica avviene in maniera ottimale.  Ora si deve espirare comprimendo i polmoni per svuotarli, abbassare quindi la pancia tendendo i muscoli addominali e successivamente fare lo stesso con la parte del petto. 
Dopo aver espulso tutta l'aria occorre trattenere il respiro per alcuni istanti prima di re iniziare dalla prima fase e inspirare.
Trovate il vostro ritmo facendo attenzione a non andare in iperventilazione, dovete quindi svolgere l'esercizio lentamente.
Ognuno avrà il proprio ritmo, non preoccupatevi se le prime voltè potrà sembrarvi difficile, con poca pratica riuscirete benissimo a controllare la respirazione in modo corretto.
L'utilizzo frequente di questa respirazione porta numerosi benefici.

venerdì 22 marzo 2013

Fase 1.2. Il rilassamento rapido

Abbiamo già parlato della tecnica di rilassamento che è il primo passo verso la gestione dell'energia e l'attivazione dei Chakra. La tecnica descritta nella 'Fase 1.1' è ottima ma richiede un tempo troppo lungo se abbinata agli esercizi successivi.
Occorre quindi un metodo che
porti agli stessi risultati ma in un tempo inferiore.
Vi spiego quindi una tecnica diversa, più rapida; sarà anche l'occasione per anticipare alcuni fondamenti indispensabili successivamente.
Inizieremo a utilizzare la tecnica della 'visualizzazione' per rilassare le varie parti del corpo. In ogni caso è comunque indispensabile che

venerdì 15 marzo 2013

Fase 1.1. Il rilassamento

Alla base di questo nostro percorso di evoluzione personale e benessere vi è il raggiungimento di uno stato di rilassamento corporeo.
Il rilassamento corporeo profondo consente di meditare, di migliorare la "circolazione" del prana e di allentare blocchi energetici, psicologici, fisici. Da rilassati sarà più semplice in seguito percepire l'energia e i punti in cui il suo fluire è rallentato, ostacolato o negato da qualche blocco.
Una volta che avremo il controllo sul rilassamento di ogni parte del nostro corpo riusciremo a focalizzarci su esercizi via via più specifici ed incisivi, di carattere energetico a vari livelli.
Vi consiglio di fare pratica con il contributo audio abbinato a questa fase 1, in modo da riuscire a raggiungere lo stato di rilassamento in modo rapido.
Inizialmente seguite la voce del file audio; vi guiderà in un rilassamento graduale e alla portata di tutti, la durata è di circa

domenica 10 marzo 2013

Il metodo Homo Energy


Ogni giorno della nostra vita ci troviamo ad affrontare situazioni, problemi, emozioni, novità, rapporti. Questo coinvolge i nostri 5 ambiti: il fisico, la mente, l'emozione e poi anche l'energia e lo spirito; come sappiamo questi 5 ambiti fanno parte di noi stessi, come un braccio, una gamba, un orecchio fanno parte del nostro corpo. Abbiamo visto che se i primi 3 ambiti sono controllabili e gestibili in maniera più o meno semplice, i 2 rimanenti sono quasi sempre ignorati e non gestiti, in pratica sarebbe come non avere il controllo di un arto. Come quando si è bambini e si impara a camminare, provando e riprovando caduta dopo caduta, anche noi ora dobbiamo imparare a conoscere e gestire ciò di cui  per ora subiamo solo le conseguenze e le reazioni.
Percepiamo input che non riusciamo a codificare è questo ci manda in crisi, il nostro cervello non è stato addestrato a riconoscere questo aspetto della realtà, e quando noi subiamo l'influenza dell'energia di altre persone, luoghi, situazioni non riesce a gestire la cosa, mandando in crisi tutto l'individuo.
Come sappiamo la via verso l'evoluzione del nostro essere passa attraverso l'equilibrio dei 5 ambiti, lo sviluppo delle nostre potenzialità, la conoscenza della nostra globalità, la consapevolezza di noi stessi.
L'ambito energetico è la chiave per aprire le porta tra

venerdì 8 marzo 2013

Homo Energy. Il perché di un nome.

C’è chi dice che il nome sia importante anzi fondamentale; più che perchè mi sono sempre chiesto per che cosa.
Già per cosa è importante ? Probabilmente per il marketing e le vendite.
A me ciò che più importa è il contenuto perchè un bel nome è come una bella scatola, indubbiamente molto attraente, ma se poi il contenuto non è all’altezza diventa una grande delusione ed ecco che in un istante la bella scatola diventa un grande “pacco”.
Ma un nome lo si doveva trovare, più che altro per creare un punto di riferimento.
Meglio allora un nome che descrivesse la filosofia su cui si basa il percorso a cui è abbinato.
HOMO è un termine latino che indica l’uomo inteso come razza umana.
ENERGY è un termine inglese che tradotto in italiano significa energia.
Due termini in 2 lingue diverse ma che hanno molti punti in comune, la prima, il latino era

Equilibrio dei 5 ambiti

Ci sono giorni che ci sentiamo davvero in forma e giorni che siamo a terra, giorni in cui tutto fila liscio e si incastra alla perfezione e giorni in cui siamo maldestri e qualsiasi cosa ci costa una gran fatica. Ma come mai ?
Il motivo è il nostro equilibrio o meglio il nostro non equilibrio,  le cause di ció possono essere molteplici e personali, più ci si avvicina all'equilibrio maggiore sarà il benessere e l'armonia con l'universo.
Ma di quale equilibrio stiamo parlando ?!
Avrete certamente sentito di individui che hanno raggiunto un successo grazie al fatto di essere riusciti a raggiungere un ottimo equilibrio psico - fisico.
Uno stato di benessere e armonia tali che ha consentito il conseguimento dell'obiettivo prefissato per quella prestazione, opera,  attività.
In realtà non si tratta esclusivamente di un equilibrio tra fisico e mente, c'è di più, molto di più.
Si tratta di 5 aspetti, ambiti o regni se vogliamo chiamarli come gli antichi:
- Fisico
- Emozione
- Mente
- Energia
- Spirito
Non si tratta di aspetti separati tra loro, ma

martedì 5 marzo 2013

I 7 Chakra principali

Posizione Chakra
Ero indeciso fino all'ultimo se aggiungere anche io delle nozioni sui Chacra e mi stavo chiedendo se tutto quello che si è già scritto e detto non fosse abbastanza, in effetti si trovano centinaia di scritti che parlano di Chakra  tanto che la parola  è diventata d'uso comune. Ho ritenuto però che sia utile apportare il mio contributo partendo, anzi, basandomi su  esperienze personali dirette in questo argomento.  Quindi, in linea con il mio metodo, mi baseró maggiormente sugli  aspetti pratici rispetto a quelli teorici.
Occorre tuttavia capire la genesi del termine, la parola Chakra deriva dal sanscrito e trae le sue origini dell’antica India; il Chakra, o meglio i Chacra vengono intesi come nelle zone situate nel “corpo” che fungono da porte per l'entrata e l'uscita dell’energia (il Prana ).
Generalmente si dice che i chakra principali siano 7 e ognuno di questi chakra corrisponde anche ad un grado di evoluzione e di controllo della energia ad esso attribuita.  Riuscendo a controllare e gestire il chakra e l'energia che fluisce in e da esso, si riesce ad avanzare a livello evolutivo,  inteso come evoluzione interiore ,spirituale; cioè non ci spunta nessun altro occhio, o altre braccia,
ma....

I chakra funzionano continuamente anche (soprattutto) a livello inconscio, tutti noi siamo sottoposti a flussi di energia che fluiscono attraverso di essi ma la maggior parte delle persone non ne è consapevole e non riesce a controllare i chakra e gestire l’energia.
Così come quando siamo nervosi spesso compiamo gesti involontari come tamburellare con le dita o i piedi, anche a livello energetico succedono cose a nostra insaputa, questo perchè generalmente non abbiamo il controllo della nostra energia e dei chakra.
La percezione di queste energie anche se non cosciente è comunque recepita dal nostro cervello che però non è stato addestrato a gestire queste informazioni, ciò può provocare valutazioni errate e disturbi anche notevoli.
Ecco perchè la gestione dell’energia e dei chakra è fondamentale sia per il benessere, sia per l’evoluzione spirituale interiore; una volta in grado di controllare i chakra e l’energia, le situazioni verranno valutate in modo diverso perchè il cervello riuscirà  a percepire meglio ed a codificare correttamente sensazioni che sono puramente energetiche.
Il controllo totale e avanzato di tutte le energie e di tutti i chakra si dice porti all'illuminazione; vi auguro vivamente di raggiungerla.
In ogni caso il benessere si raggiunge anche con la sola armonizzazione o meglio l'equilibrio di tutte le energie e di tutti i chakra, quando siamo in ottima forma avremo tutti i chakra ad un buon livello di sintonia con gli altri; e quando avremo tutte le energie ed i Chakra in equilibrio tra loro saremo in ottima forma.
E’ un pò come in un orchestra, tutti gli elementi devono essere in armonia con gli altri, se c’è uno strumento che prevale sugli altri in momenti non opportuni, il risultato non sarà buono e piacevole.
L'evoluzione e controllo dei chakra avviene in sequenze ben determinate, si parte dal chakra della radice, il cosidetto muladhara, e si sale manmano verso l'alto fino a raggiungere quello della corona, quello sulla sommità del capo; non è consigliabile andare a  sviluppare i Chakra in modi diversi, questo  comporterebbe un problema di gestione dell'energia, quindi la normalità è proseguire in un cammino codificato, comunque certo e comunque giusto secondo natura, come un seme che prima mette le radichette, poi il germoglio ed infine si sviluppa verso l'alto sino a divenire una pianta completa.
Bruciare le tappe in questo ambito non è possibile o perlomeno non è consigliabile, lo sviluppo  di un Chakra ad un certo livello presuppone che ci sia stato lo sviluppo e l'evoluzione del Chakra a livello inferiore.
Questo non dovrebbe avvenire perchè mancherebbero i presupposti della presente evoluzione dato che mancherebbero le basi dovute ad un’evoluzione del Chakra precedente , rischierebbe quindi essere un insegnamento totalmente sbagliato, parziale e anche potenzialmente dannoso; sarebbe come pretendere di scrivere un libro senza sapere bene l'alfabeto, come guidare un’auto molto veloce senza avere la patente adeguata.
Detto ciò, che bene o male è quanto si trova scritto in giro, voglio portare alcuni miei pensieri ed esperienze; ho letto parecchi libri in cui si parla di frequenze, di suoni, di colori ma senza che si specifichi bene le modalità con cui queste frequenze, colori, suoni vengono implementate nel chakra o nell'energia.
Questo secondo me denota un po l'aspetto negativo dell’argomento, una ricerca di sensazionalismo che attribuisce valori che sono un po dubbi o una superficialità che mi lascia dubbioso; mi spiego meglio:
quando parliamo di colori relativi ai chakra cosa s'intende ? cosa vuol dire l'autore del testo che il chacra è colorato? che è il colore che sviluppa il chakra ? o che aiuta a sviluppare qualcosa ? che deve essere indossato?  deve essere guardato ?
La percezione dei colori è assolutamente personale,  è vero che il colore è anzi una frequenza precisa del campo elettromagnetico, ma è pur vero che la nostra percezione varia da persona a persona. Inoltre non è così semplice definire i colori, in certe società vengono attribuiti moltissimi nomi  al colore per cui noi attribuiamo un solo nome, per esempio nella zona amazzonica gli indios per il colore verde hanno qualcosa come 20 termini diversi, quindi quando sento parlare dei colori del chakra io sinceramente non mi sento completamente d'accordo perchè è una cosa estremamente personale. 
Stessa cosa per i suoni, i suoni vengono percepiti da noi in maniera diversa quindi e difficile capire se una nota è in accordo o meno con quel chakra, anche perchè la stessa nota  esiste su ottave differenti, quindi anche queste informazioni sono perlomeno dubbie; idem per frasi o vocalizzazioni. Lo spettro della voce è assolutamente diverso per ogni persona, e da ogni persona percepito in maniera diversa. Avete mai provato ad ascoltare la vostra voce registrata ?
Mi sembra difficile che un suono vada bene al 100% per più persone, ma cosa voglio dire con questo ?
La mia esperienza mi ha portato ad avere la certezza che ognuno di noi è un individuo particolare, diverso, nella nostra uguaglianza siamo tutti diversi, ognuno di noi ha una percezione diversa dalla realtà, dei colori, dei suoni, vibra ed ha una frequenza particolare che lo contraddistingue come individualità ed è variabile nel tempo, quindi non possiamo generalizzare troppo dobbiamo ricercare ognuno la propria strada, seguendo le proprie caratteristiche uniche, seguire la massa non è mai una buona cosa.
Io preferisco individuare i Chakra non con il nome indiano, che mi risulta ostico e distante, ma con la zona in cui sono locati. E’ importante conoscerliper capire di cosa parliamo.
Quindi:

MuladharaZona perianale
SvadhisthanaZona pubica, osso sacro
ManipuraOmbelico.
AnahataPlesso solare
VisuddhaGola
AjnaFronte
SahasraraSommità del capo

Potete trovare molte informazioni riguardo ai chakra su wikipedia  (http://it.wikipedia.org/wiki/Chakra)

 
Come detto prima i chakra solitamente funzionano a prescindere dal controllo che abbiamo su di essi, ma il loro funzionamento spesso è parziale, dissonante, altalenante, talvolta errato. Possiamo dire che i chakra in questo stato sono dormienti, quindi prima di iniziare ad imparare a controllarli e farli evolvere è indispensabile risvegliarli.
Fortunatamente a questo livello si riescono ad avere buoni risultati anche con metodi generalizzati, risvegliare i chakra è come risvegliare un arto che per molto tempo è rimasto fermo o poco utilizzato, inizialmente è difficile, e talvolta fastidioso, poi col tempo si riesce ad evere un controllo sempre maggiore e le funzionalità base tornano ad essere fruibili.
Passare ai livelli successivi è però più impegnativo e come per gli atleti di ogni disciplina sono necessari impegno, dedizione ed un allenamento personalizzato.
Il mio metodo, il metodo che ho elaborato e chiamato HomoEnergy, si basa sulla personalizzazione degli esercizi,  sul conseguente insegnamento del riconoscimento delle proprie peculiarità e sullo sviluppo delle enormi potenzialità latenti che ognuno di noi certamente  ha, ma che si distinguono da quelle di altre persone.
Un vostro determinato chakra  certamente risponde, lavora ed è sensibile in modo diverso rispetto al mio o a quello di un vostro amico o familiare. E’ anche vero però che le basi da cui partire in genere vanno bene per tutti, è solo strada facendo che i metodi generalizzati si trovano ad affrontare scogli difficili da superare, blocchi personali che se non affrontati con mezzi adeguati e personalizzati risulteranno essere una barriera invalicabile.
E’ bene iniziare con esercizi generici per iniziare a prendere confidenza con l’energia e proseguire con altri esercizi generici per il risveglio dei chakra.
Occorre precisare che per raggiungere risultati apprezzabili  è necessario sottoporsi ad un certo numero di esercizi, una volta scaricato il file scelto seguite le istruzioni e ripetete l’esercizio per diverse volte possibilmente almeno 1-2 volte al giorno per una settimana.
Durante la settimana in cui effettuerete questo esercizio generico di risveglio dei chakra avvertirete progressivamente delle sensazioni nuove man mano che avrete maggior sensibilità, le sensazioni sono personali e denotano lo stato dell’energia, del chakra e di ciò a cui esso corrisponde. In base a queste sensazioni si dovrà lavorare in un modo piuttosto che in un’altro, scegliere la via ed i metodi giusti per cercare di superare eventuali blocchi o sviluppare le potenzialità latenti.
Bene con questo ho terminato e non mi resta che invitarvi a seguirmi perchè a breve pubblicherò il post sul Risveglio de Chakra con un contributo audio che vi permetterà di risvegliare i vostri chakra.
Alla prossima.

venerdì 1 marzo 2013

Primi passi verso la conoscenza e percezione del Prana


Belle e interessanti le teorie, affascinanti le filosofie orientali, incredibili le potenzialità offerte, ma in pratica di cosa si tratta ?
Cosa è il Prana ? L’energia ? Dov’è ? Come la trovo ? Come la sento ?
Sono tutte domande più che legittime, io ritengo che per proseguire in questo percorso è indispensabile vivere un’esperienza diretta della percezione dell’energia.
Chiunque vi può provare e riuscire, non vi è nulla di strano o di magico, si usa banalmente un metodo di percezione diretta con una parte del corpo estremamente sensibile, le mani.
Iniziamo subito.
Ciò di cui avete bisogno è un posto tranquillo, un discreto livello di serenità interiore e possibilmente una persona che si presta a ricoprire il ruolo di “generatore” di prana, in pratica una cavia; questa persona non deve fare altro che stare tranquilla, rilassata, in silenzio ed evitare di distrarvi.
Il luogo tranquillo serve ad avere il minor numero di distrazioni possibili, dato che la vostra attenzione si deve concentrare sulle sensazioni percepite.