venerdì 1 marzo 2013

Primi passi verso la conoscenza e percezione del Prana


Belle e interessanti le teorie, affascinanti le filosofie orientali, incredibili le potenzialità offerte, ma in pratica di cosa si tratta ?
Cosa è il Prana ? L’energia ? Dov’è ? Come la trovo ? Come la sento ?
Sono tutte domande più che legittime, io ritengo che per proseguire in questo percorso è indispensabile vivere un’esperienza diretta della percezione dell’energia.
Chiunque vi può provare e riuscire, non vi è nulla di strano o di magico, si usa banalmente un metodo di percezione diretta con una parte del corpo estremamente sensibile, le mani.
Iniziamo subito.
Ciò di cui avete bisogno è un posto tranquillo, un discreto livello di serenità interiore e possibilmente una persona che si presta a ricoprire il ruolo di “generatore” di prana, in pratica una cavia; questa persona non deve fare altro che stare tranquilla, rilassata, in silenzio ed evitare di distrarvi.
Il luogo tranquillo serve ad avere il minor numero di distrazioni possibili, dato che la vostra attenzione si deve concentrare sulle sensazioni percepite.


Anche la serenità interiore vi predispone alla percezione del prana, così come l’assenza di distrazioni e costrizioni; per questo motivo vi consiglio di mettervi comodi, di liberarvi di qualsiasi cosa possa influire sulla percezione che andrete a sperimentare. Vi consiglio di slacciare e allentare gli indumenti che vi stringono anche se poco (pantaloni, calze, reggiseno, maglioni stretti giacche pesanti, etc.), togliervi anelli, bracciali, collane, orologi e porli in un luogo sicuro.
La persona che farà da “cavia” invece potrà stare come gli aggrada, con l’unica indicazione di conservare il silenzio e la calma (evitare respiri affannosi, rumori, movimenti rapidi, contatto).
La “cavia”, chiamiamola così, dovrebbe possibilmente stare sdraiata, ma possiamo anche iniziare a provare con una posizione seduta vicino ad un tavolo su cui appoggerà le mani.
Voi ponetevi seduti di fronte alla cavia e una volta sufficientemente rilassati ponete una mano aperta col palmo rivolto verso il basso a circa 20 cm dal tavolo, in una zona vuota e state fermi tenendo la mano in quella posizione ma senza forzare, senza tendere i muscoli e senza tensioni. Lo sguardo deve essere fisso sul dorso della vostra mano, dovete evitare di guardare altrove per evitare distrazioni nella percezione.
Ora ponete la vostra attenzione sul palmo della mano e cercate di percepire ogni sensazione, ogni minima sensazione. Valutate se sentite caldo, freddo, aria, pizzicore, pressione, o altro.
Non abbiate fretta, prendetevi tutto il tempo di cui avete bisogno, accuite la percezione sul vostro palmo aperto.
Una volta che avrete stabilito un buon livello di attenzione sul palmo aperto della vostra mano inizierete a percepire delle sensazioni, ognuno ha le proprie, con sfumature e intensità diverse.
A questo punto, sempre tenendo la mano ad una ventina di centimetri dal tavolo, iniziate a spostare molto lentamente la mano, registrando tutte le variazioni di sensazioni che percepite man mano che la mano passa sopra a diversi oggetti. Una volta giunti sopra la mano della vostra cavia fate attenzione alla differenza di sensazioni provate; sono uguali a prima ? Sono diverse ?
Decidete voi.
Ora proseguite esplorando il polso della vostra cavia, l’avambraccio, la spalla e così via, sempre molto lentamente ed alla stessa distanza.
Se passati sopra ad un punto avvertite un notevole cambiamento della sensazione percepita, provate a ripassare indietro per vedere se quello che avete percepito prima è frutto di una corrente d’aria, della vostra immaginazione oppure vi è proprio una reale variazione.
Se la variazione è notevole e verificata con vari passaggi, annotatevi mentalmente la posizione, chiederete poi alla cavia se ha male o fastidi in quel punto, o se ha subito qualche lesione o malattia in quel punto.
Sarete sempre e solo voi a valutare ciò che state “sentendo”, ne trarrete le conclusioni adeguate, è una questione che riguarda solo voi stessi, nessuno può deridervi (esistono persone stupide al mondo !) o criticarvi, nessuno sa ciò che state sperimentando e anche se lo sapesse non c’è nulla di male a tentare di conoscere altri aspetti del mondo in cui viviamo.

Ma cosa stai percependo ?
Stai percependo quello che possiamo chiamare “Campo Energetico” o Prana, l’energia propria dei corpi e quella generata dagli esseri viventi.
La mano è un organo estremamente sensibile e versatile, per il suo controllo il nostro cervello usa una parte molto vasta; la mano può essere forte per brandire, colpire, spaccare, stringere, ma anche delicata e sensibile, per suonare, dipingere, disegnare, fare lavori di precisione, etc. ,con la mano senti la pressione, la temperatura, la rugosità, l’umidità, la vibrazione, etc.,  è un organo incredibile, quello che ci distingue dagli altri esseri viventi (ciò non vuol dire che siamo i migliori).
Le sensazioni che si stanno percependo sono molto fini e delicate, il tatto avrebbe vanificato questo lavoro perchè la percezione dovuta al senso del tatto avrebbe completamente coperto quella molto più flebile dovuta alla percezione del Prana.
Anche altri input come la vista e l’udito, se troppo intensi avrebbero sovrastato quei flebili segnali percepiti.
Provare a fare l’autocavia non è molto indicato perchè ciò che si percepisce è falsato, un pò come quando si ascolta la propria voce mentre si parla e poi la si confronta con una registrazione audio delle stesse cose; spesso è difficile riconoscersi.

Vi consiglio di provare ad esplorare l’energia in questo modo per molte volte in modo da allenarvi ad avere delle percezioni chiare e rapide; vi sarà più facile poi gestire la vostra energia, riconoscendola nei suoi vari aspetti.
E’ esattamente come l’imparare a scrivere da bambini, l’imparare a camminare prima di correre.
Una volta che imparerete a percepirla vi sarà sempre più facile accorgervi di certe sensazioni, anche in situazioni di “non ascolto”, ovvero quando non siete con la mano ad esplorare ma state conducendo una  qualsiasi altra attività.
Conoscendo meglio l’energia in generale, conoscerete sempre meglio la vostra, i vostri centri di energia, il suo fluire, gli eventuali blocchi, l’evoluzione della qualità della vostra energia, le energie degli altri, di ciò che vi circonda.
Avanzando in questa direzione vi accorgerete che cambierà il vostro modo di percepire il mondo, le situazioni, gli avvenimenti, gli incontri ed i rapporti e quindi vi cambierà.
L’energia umana, il Prana, non è statica, ma in continuo movimento, in continua variazione, interagisce coi vostri pensieri, con il vostro corpo, con le vostre emozioni, col vostro spirito e ad ogni sollecitazione reagisce di conseguenza, si adatta, risuona, si accorda, si amplifica, si ritrae.
Imparare a gestirla vuol dire intraprendere un percorso di crescita positiva e di Benessere (la lettera B maiuscola non è messa a caso), in questo avventuroso percorso inizieranno ad accadervi cose particolari (non abbiate paura nulla di terribile), incontri che vi colpiranno, combinazioni sorprendenti e....vi sentirete osservati dagli altri, da sconosciuti, che nonostante non sappiano “nulla” di voi, vi fisseranno con uno sguardo particolare, come attratti da qualcosa presente in voi. A tutto c’è un motivo, ma andiamo per gradi, ogni cosa a proprio tempo; per ora se vorrai potrai intrapendere questo percorso.
Buona cammino.

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